Em Nome do Pai
Leonardo Sciascia (Racalmuto, 8 gennaio 1921 – Palermo, 20 novembre 1989) è stato uno scrittore, saggista, giornalista, politico, poeta, sceneggiatore e drammaturgo italiano. |
Por Flavia Wass
Ci fu un tempo lontano e felice ma ora rifletto
su mio figlio e vado al tempo in cui suo padre ancora vivo pensava ad un nome da mettere a quello che cresceva nella mia pancia in un modo incontrollabile.
Foi em um tempo longe e feliz, mas agora reflito
sobre o meu filho e lembro quando seu pai, ainda vivo, pensava qual nome
colocar naquele ser, que crescia na minha barriga e de um modo incontrolável.
Come se fossi oggi mi ricordo
l´istante in cui decise per Giufà.
Dissi subito a lui: _ Ma perchè Giufà? Giusto
Giuffà? Di dove è venuto fuori Giufà? Scherzì? Mi prendi in giro? Ero
veramente spaventata con quel nome arabo. Noi da una vita in Sicilia. Una isola
appunto di cultura diversa come la stessa
araba, greca, normanna, spagnola......può darsi che sia per questo la sua
scelta. Anche così non mi sono data per soddisfatta e a mano a mano
scoprì cosa significava Giuffà.
Como se fosse hoje, lembro o instante da sua decisão
por Giuffá.
Disse subitamente: - Mas, porque Giufá? Justo Giufá? Da onde tirou este Giuffá? Está brincando? Gozando da minha cara? Estava realmente
espantada com aquele nome árabe. Vivíamos na Sicilia. Uma ilha,
justamente, formada de uma cultura múltipla como a árabe, grega, normanda,
espanhola.......e pode ser por isto, seja esta a razão da escolha.
Quando penso alla
vita che mio figlio conduce mi sento in colpa perchè ho lasciato e sono stata complice di una carica
come questo suo nome di battesimo.
Secondo me mio figlio è uscito fuori di testa e malvisto da tutti per conto di uno stigma il quale
ascolto fino adesso nel mio orecchio e non mi suona bene. Non mi va.......
Quando penso na vida conduzida pelo meu filho,
sinto-me culpada porque deixei e fui cúmplice desta carga como este nome de
batismo.
Em minha opinião meu filho é, assim “avoado” e mal
visto por conta de um estigma, o qual escuto, até hoje no meu ouvido e não me
soa bem.....não engulo.
Prima cominciò come un´ intuizione che le cose non
sarebbero andate bene.
Finché un giorno di mattina trovai una mia amica in
piazza e lei cominciò a raccontarmi tutto: _ Senti e dammi retta! Tuo figlio è un nullafacente, un vagabondo, un babbeo, un
stupido lo sai il motivo?
Lui è l´incarnazione del diavolo. Dice la leggenda
di un personaggio alquanto bizzarro, che
da tempo immemorabile si aggira per le coste dell'Africa settentrionale e in
tutta la Sicilia. Si racconta che nel suo vagare sia passato anche per
Montedoro, lasciando storie che lo ritraggono in situazioni alquanto
stravaganti. (ricerca)
Primeiro começou com uma intuição, que as coisas não
andariam bem.
Até que, um dia pela manhã, encontrei uma amiga na
praça e ela começou a contar tudo: - Escuta e acredita em mim! Teu filho é um
desocupado, um vagabundo, um “filhinho”, um estúpido e sabe o motivo?
Ele é a encarnação do diabo. Uma lenda, que
remonta um personagem um tanto bizarro, em um tempo perdido da nossa memória e
se alastrou pela África Setentrional e Sicilia. Vagou por Montedoro, deixando
estórias, as quais restringem esta figura em situações, um tanto extravagante.
(pesquisa)
Giuffà è per natura figlio dell'ozio, non gli
piace faticare, ama stare in giro, è un sincerone.
Si dice: "l'arte di Giufà", che è il non
averne alcuna. Ma nel dialetto siciliano "arti" è sinonimo di mestiere manuale, o dispregiativamente di
artifizio, di inganno. (ricerca)
Giuffá é por natureza filho do ócio, não
gosta de se cansar, ama estar
circulando, um cicerone.
Diz- se: “
a arte de Giufá, que significa não ter nenhuma. Mas, no dialeto siciliano “arti”
é sinônimo de um talento manual ou depreciativo de artifício ou engano. (pesquisa)
Ascoltai con attenzione le storie fortissime dette
in modo diretto e senza mezze parole da
chi mi fidavo.
La mia testa girava mentre pensai (di nuovo) in secondi al casino del cardinale, il fucile, il montone nascosto nel pozzo, gli sbirri come scoprono il corpo, l´offerta
della ricompensa, la polizia scoprì il corpo nel nostro giardino, quella puzza
e infine una madre con paura, vedova e
che fino in fondo sapeva il destino del suo Giufà. Forse se lo avessi chiamato Giuccà non sarebbe andata proprio così questa nostra faccenda.
Chi lo sa?
Escutei com atenção a estória fortíssima e dita de
um modo direto e sem meias palavras, vindas de quem confiava.
A minha cabeça girava, enquanto pensei (novamente)
em segundos, na confusão do padre, o fusível, o carneiro escondido no poço, os
brigadianos descobrindo o corpo, a recompensa, a polícia descobre o corpo no
nosso jardim, aquele cheiro e enfim uma mãe com medo, viúva e que no fundo
sabia o destino do seu Giufá. Talvez se o chamassemos Giuccá não teria acontecido
deste modo esta nossa desventura. Quem sabe?
Inspirado no conto Giufà do escritor siciliano Leonardo Sciascia
http://www.sicilianamente.com/giufa%20storielle.htm
http://www.sicilianamente.com/giufa%20storielle.htm
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